Lo Stadio Giuseppe Meazza, noto anche come Stadio San Siro o semplicemente come San Siro dal quartiere in cui è ubicato, è un impianto calcistico di Milano. Di proprietà del comune milanese ospita le gare interne di Inter e Milan.
Soprannominato la Scala del calcio o il Tempio del calcio, è uno degli stadi più conosciuti a livello internazionale, oltre ad essere il più capiente d'Italia, potendo ospitare 80 018 spettatori. È stato inserito al secondo posto nella classifica degli stadi più belli del mondo redatta dal prestigioso quotidiano britannico The Times nel 2009. Inoltre, secondo i risultati di un'analisi condotta da Camera di commercio e Università degli Studi di Milano nel 2014, San Siro rappresenta uno dei massimi simboli della città dopo il Duomo e la Triennale.
Soprannominato la Scala del calcio o il Tempio del calcio, è uno degli stadi più conosciuti a livello internazionale, oltre ad essere il più capiente d'Italia, potendo ospitare 80 018 spettatori. È stato inserito al secondo posto nella classifica degli stadi più belli del mondo redatta dal prestigioso quotidiano britannico The Times nel 2009. Inoltre, secondo i risultati di un'analisi condotta da Camera di commercio e Università degli Studi di Milano nel 2014, San Siro rappresenta uno dei massimi simboli della città dopo il Duomo e la Triennale.
San Siro ogni visitatore ha la possibilità di visitare i luoghi dello stadio normalmente inaccessibili quali gli spogliatoi, la zona mista, le tribune e vivere l’emozione di attraversare il tunnel dei Campioni e accedere al leggendario Campo di gioco della Scala del calcio.
San Siro non è aperto solo durante gli eventi sportivi: ogni giorno è possibile visitare questa straordinaria opera architettonica che all’interno ospita il Museo di Inter e Milan, il primo in Italia ad essere allestito dentro uno Stadio. Si può vivere da protagonisti l’intensa emozione di entrare in uno degli impianti più belli del mondo scoprendone i segreti, supportati da personale esperto. I cimeli del Museo aiutano poi a ricostruire la storia scritta dalle due società milanesi nello sport e non solo.
Storia
Nel 1925 il presidente del Milan, Piero Pirelli, si rese promotore della costruzione di uno stadio calcistico nelle vicinanze dell'Ippodromo per il Trotto. La struttura pensata dall'ingegnere Alberto Cugini e dall'architetto Ulisse Stacchini era composta da quattro tribune rettilinee, una delle quali parzialmente coperta, e poteva ospitare fino a 35 000 spettatori. Lo stadio fu inaugurato il 19 settembre 1926 con una partita amichevole tra Inter e Milan. L'incontro si concluse per 6-3 in favore dei nerazzurri. La prima partita ufficiale si disputò qualche settimana più tardi, il 3 ottobre, in occasione della gara d'esordio del Milan nella stagione 1926-1927 contro la Sampierdarenese (vittoria per 2-1 dei genovesi).
Nel 1935 l'impianto venne acquistato dal Comune di Milano che contestualmente diede inizio ad una prima operazione di ampliamento costruendo quattro curve di raccordo tra le tribune e incrementando la capienza delle due tribune di testata. Al termine dei lavori, curati dall'ingegner Bertera e dall'architetto Perlasca, lo stadio aveva una nuova capienza di 55 000 spettatori.
Dall'ottobre del 1941 al giugno del 1945, mentre nella penisola era in corso il secondo conflitto bellico, il Milan lasciò temporaneamente San Siro per trasferirsi all'Arena Civica: l'impianto era infatti difficilmente raggiungibile dai tifosi per via della penuria di energia elettrica, che era indispensabile per far funzionare i tram che portavano i rossoneri allo stadio. A partire dalla stagione calcistica 1947-1948, San Siro divenne l'impianto casalingo anche dell'altra squadra milanese, l'Inter.
Nel 1955 lo stadio subì una drastica trasformazione per via del secondo ampliamento, curato dall'ingegnere Ferruccio Calzolari e dell'architetto Armando Ronca: venne realizzata una struttura portante per un secondo anello di tribune che sovrastavano, e in parte coprivano, le vecchie tribune; la capienza totale salì così a 100 000 spettatori, che successivi provvedimenti dettati dalla sicurezza ridussero a 85 000, suddivisi tra in piedi e a sedere, all'incirca 60 000. L'immagine architettonica dello stadio venne ammodernata dalle rampe elicoidali che permettevano l’accesso al secondo anello. Nel 1957 si svolsero i lavori per la realizzazione dell’impianto di illuminazione notturna, mentre dieci anni più tardi, nel 1967, venne installato il tabellone luminoso elettronico.
Nel 1980, l'impianto venne intitolato alla memoria del fuoriclasse Giuseppe Meazza, calciatore dell'Inter ma che militò per due stagioni anche nel Milan e che fu due volte campione del mondo con la nazionale italiana.
Nel 1990 in occasione della Coppa del Mondo FIFA il Comune di Milano decise di dare inizio a un profondo rinnovamento dello stadio. Venne costruito un terzo anello e vennero coperti tutti i posti a sedere. Il progetto, firmato dagli architetti Giancarlo Ragazzi, Enrico Hoffer e dall'ingegnere Leo Finzi, prevedeva infatti sostegni autonomi, disposti attorno allo stadio esistente, su cui poter appoggiare il nuovo anello. Vennero così realizzate undici torri cilindriche in cemento armato che davano accesso alle gradinate; quattro di queste, oltre a contenere vari locali di servizio, fungevano da sostegno alle travi reticolari di copertura. Il colore dei seggiolini installati distingueva cromaticamente i quattro settori in cui venne suddiviso lo stadio: rosso e arancione per i rettilinei, verde e blu per le curve. Gli 85 700 posti a sedere che ne risultarono furono tutti coperti da lastre in policarbonato che garantivano un maggior comfort agli spettatori e un'illuminazione naturale al campo di gioco. La parte sovrastante il terreno di gioco rimase a cielo aperto, permettendo che le partite potessero comunque svolgersi in condizioni naturali, climatiche e di luminosità. Venne anche realizzato un nuovo impianto di illuminazione.
Nell’estate 2008, in seguito ai lavori di riqualificazione dello stadio per l’adeguamento della struttura agli standard UEFA, la capienza dello stadio passò a 80 018 posti.Nel quadriennio 2011-2015 l'impianto subì alcuni lavori di ammodernamento, tra cui la sostituzione del manto erboso con un tappeto in erba mista di fibre naturali e sintetiche.
Nel 1935 l'impianto venne acquistato dal Comune di Milano che contestualmente diede inizio ad una prima operazione di ampliamento costruendo quattro curve di raccordo tra le tribune e incrementando la capienza delle due tribune di testata. Al termine dei lavori, curati dall'ingegner Bertera e dall'architetto Perlasca, lo stadio aveva una nuova capienza di 55 000 spettatori.
Ampliamento e congiunzione delle tribune (1938)
Dall'ottobre del 1941 al giugno del 1945, mentre nella penisola era in corso il secondo conflitto bellico, il Milan lasciò temporaneamente San Siro per trasferirsi all'Arena Civica: l'impianto era infatti difficilmente raggiungibile dai tifosi per via della penuria di energia elettrica, che era indispensabile per far funzionare i tram che portavano i rossoneri allo stadio. A partire dalla stagione calcistica 1947-1948, San Siro divenne l'impianto casalingo anche dell'altra squadra milanese, l'Inter.
Nel 1955 lo stadio subì una drastica trasformazione per via del secondo ampliamento, curato dall'ingegnere Ferruccio Calzolari e dell'architetto Armando Ronca: venne realizzata una struttura portante per un secondo anello di tribune che sovrastavano, e in parte coprivano, le vecchie tribune; la capienza totale salì così a 100 000 spettatori, che successivi provvedimenti dettati dalla sicurezza ridussero a 85 000, suddivisi tra in piedi e a sedere, all'incirca 60 000. L'immagine architettonica dello stadio venne ammodernata dalle rampe elicoidali che permettevano l’accesso al secondo anello. Nel 1957 si svolsero i lavori per la realizzazione dell’impianto di illuminazione notturna, mentre dieci anni più tardi, nel 1967, venne installato il tabellone luminoso elettronico.
Nel 1980, l'impianto venne intitolato alla memoria del fuoriclasse Giuseppe Meazza, calciatore dell'Inter ma che militò per due stagioni anche nel Milan e che fu due volte campione del mondo con la nazionale italiana.
Nel 1990 in occasione della Coppa del Mondo FIFA il Comune di Milano decise di dare inizio a un profondo rinnovamento dello stadio. Venne costruito un terzo anello e vennero coperti tutti i posti a sedere. Il progetto, firmato dagli architetti Giancarlo Ragazzi, Enrico Hoffer e dall'ingegnere Leo Finzi, prevedeva infatti sostegni autonomi, disposti attorno allo stadio esistente, su cui poter appoggiare il nuovo anello. Vennero così realizzate undici torri cilindriche in cemento armato che davano accesso alle gradinate; quattro di queste, oltre a contenere vari locali di servizio, fungevano da sostegno alle travi reticolari di copertura. Il colore dei seggiolini installati distingueva cromaticamente i quattro settori in cui venne suddiviso lo stadio: rosso e arancione per i rettilinei, verde e blu per le curve. Gli 85 700 posti a sedere che ne risultarono furono tutti coperti da lastre in policarbonato che garantivano un maggior comfort agli spettatori e un'illuminazione naturale al campo di gioco. La parte sovrastante il terreno di gioco rimase a cielo aperto, permettendo che le partite potessero comunque svolgersi in condizioni naturali, climatiche e di luminosità. Venne anche realizzato un nuovo impianto di illuminazione.
Nell’estate 2008, in seguito ai lavori di riqualificazione dello stadio per l’adeguamento della struttura agli standard UEFA, la capienza dello stadio passò a 80 018 posti.Nel quadriennio 2011-2015 l'impianto subì alcuni lavori di ammodernamento, tra cui la sostituzione del manto erboso con un tappeto in erba mista di fibre naturali e sintetiche.
Informazioni | |
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Stato | Italia |
Ubicazione | Via dei Piccolomini, 5 20151 Milano |
Inizio lavori | 1925 |
Inaugurazione | 19 settembre 1926 |
Struttura | Pianta quadrata |
Copertura | Tutti i settori |
Mat. del terreno | Desso GrassMaster |
Dim. del terreno | 105 × 68 m |
Area totale | 355 000 m² |
Proprietario | Milan Football Club (1925-1935) Comune di Milano (1935-presente) |
Progetto | Stacchini (1925) Perlasca (1935) Ronca (1955) Ragazzi e Hoffer (1990) |
Prog. strutturale | Cugini (1925) Bertera (1935) Calzolari (1955) Finzi (1990) |
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