Stadio Benito Stirpe

Lo stadio Benito Stirpe (conosciuto anche come stadio Casaleno) è un impianto calcistico della città italiana di Frosinone.
Progettato a metà degli anni settanta ed edificato a partire dalla seconda metà degli anni '80, è rimasto opera incompiuta per circa trent'anni: la sua ultimazione è infatti avvenuta tra il 2015 e il 2017 su iniziativa della maggiore squadra calcistica locale, il Frosinone Calcio, che ha ottenuto dal Comune i diritti di gestione dell'impianto per 45 anni (fino al 2061) al fine di adottarlo come campo interno in sostituzione del vecchio stadio comunale.
Capace di 16 125 posti tutti al coperto, è il più capiente impianto scoperto della provincia, nonché il terzo del Lazio dopo i due maggiori stadi di Roma (Olimpico e Flaminio).
È dedicato alla memoria di Benito Stirpe, imprenditore e presidente del Frosinone Calcio negli anni 1960, nonché padre di Maurizio, suo successore alla guida del club ciociaro.
Il costo totale dell'impianto dall'origine alla sua ultimazione è di circa 20 000 000 di euro, di cui circa 15 relativi all'opera di ristrutturazione e completamento eseguita nel Terzo millennio.


Storia

Nei primi anni 1970 lo stadio comunale di Frosinone iniziò a palesare limiti e problematiche. Essendo stato edificato in prossimità del centro storico frusinate, lo svolgimento degli eventi che esso ospitava causava regolarmente problemi di viabilità e sicurezza nelle vicinanze, mentre la struttura (risalente agli anni 1930 e più volte "integrata" da aggiunte posticce, che valse all'impianto il fortunato nomignolo di Matusa) era ormai obsolescente e difficilmente ammodernabile.
In virtù di ciò nel 1974 si caldeggiò la costruzione di un nuovo impianto in località Casaleno, nella zona sud-occidentale del territorio comunale.
I primi progetti concreti furono presentati all'inizio degli anni 1980, ma non ebbero seguito fino alla fine del decennio.
Una prima spinta alla costruzione dello stadio venne dall'erogazione dei fondi per i mondiali di Italia '90, grazie ai quali venne stilato un nuovo progetto per un impianto capace di 20.000 spettatori.
In vista dei mondiali i lavori di edificazione poterono essere avviati, salvo poi fermarsi di lì a poco per problemi d'approvvigionamento finanziario e complici le alterne vicende della squadra di calcio ciociara: si riuscì unicamente a recintare l'area, a sistemare il terreno di gioco e a erigervi una tribuna in cemento armato con copertura metallica. Peculiarità della tribuna era l'inclinazione irregolare: le sezioni inferiore e superiore risultavano infatti ben più in pendenza della fascia a mezz'altezza, il che andava a rendere non ottimale la visibilità del terreno di gioco.
Nel 2001 l'amministrazione comunale (titolare del diritto di superficie sull'area) richiese un finanziamento di 1,3 miliardi di lire per rendere utilizzabile il campo sportivo e sistemare l'illuminazione e i parcheggi limitrofi.

Nel 2003, non potendo far fronte per conto proprio alle spese per la costruzione dello stadio, il Comune propose di procedere mediante un project financing: nel 2007 la regione Lazio promise di concedere un contributo pari a 10 milioni di euro, dei quali 3 600 000, anticipati sulla parola dal comune di Frosinone, furono destinati al rifacimento e all'omologazione dello stadio Matusa agli standard della Serie B (dove il Frosinone era frattanto stato promosso).
In attesa del saldo dei restanti 6,5 milioni del suddetto project financing (finalizzati proprio al completamento del nuovo stadio), furono interpellati gli architetti olandesi Moshè Zwarts e Rob Torsing, che realizzarono un concept innovativo da 15000 posti, prevedendo di avviare i lavori entro il 2008.
La soluzione proposta dagli olandesi prevedeva di preservare la tribuna esistente, di rialzare il terreno di gioco di 2 metri e di avvicinarlo alla tribuna di 5 metri attraverso l'eliminazione delle prime file di posti a sedere. Le altre tribune avrebbero formato un ferro di cavallo raccordato alla vecchia gradinata, la quale sarebbe stata ristrutturata e avrebbe accolto al suo interno uffici e sale conferenze, mentre sul livello più alto avrebbero trovato spazio una ventina di skybox. Sotto la tribuna opposta sarebbero poi stati aperti spazi commerciali e una palestra, coprendo un'area complessiva di 10000 metri quadrati.
Il costo totale previsto superava i 10 milioni di euro.

Nell'ottobre 2007, mentre il Frosinone Calcio s'era ormai stabilizzato in Serie B, al fine di sollecitare lo sblocco della situazione di stallo decennale riguardante la costruzione del nuovo impianto, alcuni tifosi gialloblù provocatoriamente pubblicarono sul sito di e-commerce eBay un annuncio di vendita dello stadio Matusa, il quale prima di essere oscurato passò in poche ore dall'offerta base di un euro a oltre 8 milioni di euro.
Nell'aprile 2008, constatata la mancata corresponsione dei 10 milioni di euro promessi dalla Regione Lazio, fu annunciato un rilancio del già citato project financing per un valore di 60 milioni di euro. Anche questa decisione rimase tuttavia lettera morta: la situazione non si sbloccò né allora, né tantomeno negli anni successivi.
Nel febbraio 2012 una nevicata causo il crollo parziale dela copertura della tribuna, la quale venne poi integralmente smantellata un anno dopo. Nel novembre 2014 furono rinviate a giudizio tre persone per il suddetto crollo.
Nel febbraio 2015 la "questione Casaleno" divenne di dominio pubblico nazionale a seguito di un servizio trasmesso dal telegiornale satirico  nel quale l'inviato Vittorio Brumotti, intervistò il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani sulla situazione dello stadio e si recò alla struttura per documentarne le condizioni di abbandono e fatiscenza.
Nel mentre lo stadio, pur nella sua incompiutezza , aveva trovato una destinazione d'uso come campo di allenamento del Frosinone Calcio.

Nel maggio 2015 la prima promozione del Frosinone in Serie A riportò la "questione Casaleno" all'attenzione generale: venne infatti conclamata impossibilità di ampliare il centralissimo stadio Matusa fino a raggiungere il minimo di capienza imposto dalla massima serie (circa 16 000 posti). Tale circostanza, derogabile solo per un anno ai sensi della particolare situazione del club giallazzurro (neofita della Serie A e rappresentante una città al di sotto dei 100 000 abitanti), avrebbe infatti costretto la squadra frusinate a un cambio forzato di campo in caso di mantenimento della categoria anche per la stagione 2016-2017.
Tra il 2015 e il 2016, per interessamento del municipio e del Frosinone Calcio, i lavori di costruzione dello stadio poterono pertanto essere riavviati: al fine di minimizzare i costi e velocizzare il più possibile l'intervento, si decise di costruire i nuovi spalti (sui lati che ne erano sprovvisti) in prefabbricato metallico, preservando al contempo la vecchia tribuna in cemento costruita sul finire degli anni 1980.
Nel 2015 il comune diede pertanto il via ai lavori per le cosiddette "opere fredde": vennero installate tre nuove tribune indipendenti a traliccio, onde portare la capienza dell'impianto a circa 12mila posti. Le risorse necessarie (circa 4 milioni di euro) sono state ricavate dalla devoluzione di mutui inizialmente destinati ad altre opere.
Come passo successivo, il 9 dicembre 2015 il consiglio comunale pubblicò un bando di gara per la ristrutturazione, il completamento e la concessione dello stadio, con scadenza fissata al 23 febbraio successivo. Il 14 giugno 2016 il raggruppamento temporaneo di imprese facente capo a Maurizio Stirpe, presidente del squadra di calcio, si è aggiudicato l'appalto in quanto unico offerente. La gestione esclusiva della struttura è stata data in concessione alla società calcistica per 45 anni a partire dal 2016.
All'aggiudicatario sono stati affidati i seguenti interventi: la costruzione dei raccordi tra le tribune (ulteriori 4mila posti circa), i lavori sulla preesistente gradinata (postazioni radio/TV, sala GOS, skybox e altri locali, sistemazione degli spalti ed altro), la copertura dell'intero stadio e l'edificazione di nuove aree commerciali. L’importo della concessione ammontava a € 11.208.597,40, ai quali vanno aggiunti i 9 milioni in totale a carico delle casse comunali (quattro per la realizzazione delle già citate "opere fredde" e cinque per gli interventi degli anni addietro), per un costo complessivo di circa 20 milioni di euro. Il presidente Stirpe, a fronte degli investimenti sul nuovo stadio e grazie anche allo sfruttamento della struttura per attività extracalcistiche, ha stimato un aumento dei ricavi annui del Frosinone Calcio pari al 20% rispetto ai bilanci attuali .


Informazioni
StatoItalia Italia
UbicazioneViale Olimpia
loc. Casaleno
Frosinone
Inizio lavori1974
Inaugurazione2017
StrutturaPianta rettangolare in cemento armato e prefabbricato metallico
CoperturaTotale
Costo20 000 000 €
Ristrutturazione2015-17
Costi di ricostr.11 208 597,40 €
Mat. del terrenoErba
Dim. del terreno105 × 68 m
ProprietarioComune di Frosinone
GestoreFrosinone Calcio s.r.l.
ProgettoMSM Ingegneria s.r.l.
Prog. strutturaleA.S. de Gennaro
CostruttoreCiuffarella srl
Benito Stirpe spa

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