La struttura, situata nel quartiere di Campo di Marte e costruita tra il 1930 e il 1932 nell'area in cui sorgeva il dismesso aerodromo di Campo di Marte, l'opera venne progettata nel 1929 dall'ingegnere Pier Luigi Nervi e dall'ingegnere professore Gioacchino Luigi Mellucci, i quali precedentemente avevano progettato il Teatro Augusteo di Napoli su iniziativa del marchese Luigi Ridolfi da Verrazzano. È un esempio del Razionalismo italiano, ed è ricca di elementi innovativi e avveniristici per l'epoca, come la pensilina priva di sostegni intermedi, le scale elicoidali e la torre di Maratona; l'ingresso principale venne invece progettato da Alessandro Giuntoli. Altro importante elemento è il terreno di gioco, il cui drenaggio è considerato tra i migliori d'Europa. Lo stadio, che può ospitare 43 234 spettatori, risulta il più capiente impianto sportivo del capoluogo toscano e il quinto stadio italiano per capienza, sebbene nel corso della sua storia si sia arrivati anche ad una capienza di oltre 70 000 posti; il costo totale della sua realizzazione fu di oltre 6 500 000 L. . Dal 1993 lo stadio è intitolato ad Artemio Franchi, tra i più importanti dirigenti sportivi italiani.
Storia
Agli inizi del XX secolo, nel capoluogo toscano il calcio veniva giocato dalle varie squadre della città presso il parco delle Cascine, in particolare nel prato del Quercione; dal 1917, tuttavia, palazzo Vecchio decise di vietare la pratica calcistica nella maggiore zona verde della città. I club si videro così costretti a trovare nuovi terreni di gioco; in particolare, il Club Sportivo Firenze si trasferì nel vicino velodromo, mentre la Palestra Ginnastica Fiorentina Libertas si spostò in un impianto situato tra via Paisiello e la Ferrovia[. Quest'ultimo si rivelò tuttavia insufficiente a sostenere il gran numero di tifosi della Libertas, i cui soci scelsero così un appezzamento di terra tra via Maragliano e via Bellini, al tempo nella periferia della città, dove poter costruire il loro nuovo stadio.
Lo Stadio Velodromo Libertas, inaugurato il 22 aprile 1922, divenne presto anch'esso incapace di far fronte alle esigenze dell'Associazione Calcio Fiorentina società calcistica nata nel 1926 con la fusione tra il Club Sportivo e la Libertas — che giocava le proprie partite interne in tale struttura.Il primo presidente della Fiorentina fu il marchese Luigi Ridolfi Vay da Verrazzano; appartenente a una delle più antiche famiglie nobili della città, il marchese, che all'epoca era anche segretario generale del Fascio di Firenze, ritenne necessaria, ancora prima di fondare la società, la costruzione di un grande impianto cittadino, che potesse competere con le altre strutture calcistiche dell'epoca.
Un primo progetto per la costruzione di un nuovo stadio nel parco delle Cascine, già fornito di strutture sportive, fu proposto nel 1920 dal Collegio toscano degli Architetti e degli Ingegneri e nel 1929, nei pressi di via Tartini, dall'Impresa Anonima Cementi Armati di Genova. Alla fine dello stesso anno il podestà fiorentino, Giuseppe Della Gherardesca, accolse favorevolmente l'acquisto di un'area posta tra via Faentina e via della Palancola, per la realizzazione di uno stadio, funzionale sia al calcio che all'atletica, con tribune in cemento armato; il 7 febbraio 1930 la decisione sulla sede divenne ufficiale, tuttavia le trattative con la Cappellania di San Giuseppe e Sant'Ignazio, proprietaria del terreno, si bloccarono e si decise così di cercare un'altra sistemazione. Vi fu poi la richiesta del gruppo rionale fascista "Giovanni Berta" di dotare le Cure, nel quartiere di Campo di Marte, di un campo sportivo regolamentale.
L'opera venne progettata nel 1929 dall'ingegnere Pier Luigi Nervi e dall'ingegnere professore Gioacchino Luigi Mellucci, i quali precedentemente avevano progettato il Teatro Augusteo di Napoli. Il marchese Ridolfi aveva conosciuto Nervi qualche anno prima, quando gli aveva commissionato la costruzione della tribuna dello stadio d'atletica dell'Assi Giglio Rosso, lungo Viale dei Colli. Il 16 marzo 1930 Nervi presentò ufficialmente il progetto, concordato con lo stesso Ridolfi, per la realizzazione del primo lotto, attraverso la società romana "Nervi e Nebbiosi". Nel luglio dello stesso anno il Comune ottenne dal Ministero della Guerra una porzione della piazza d'armi nell'area di Campo di Marte, attraverso la mediazione svolta dal marchese Ridolfi — pluridecorato della prima guerra mondiale — presso le istituzioni politiche, sportive e militari. L'area forniva le necessarie garanzie per realizzare a Firenze uno stadio che rispondesse ai requisiti richiesti dalle federazioni sportive internazionali; tale quartiere infatti offriva notevole spazio, oltre ad avere maggiore facilità di comunicazione rispetto ad altre zone proposte, essendo vicino a una stazione ferroviaria.
L'ingresso principale fu progettato da Alessandro Giuntoli, architetto capo dell'Ufficio edilizia del Comune; all'Ufficio Tecnico di Palazzo Vecchio, diretto dall'ingegner Pelleschi, e a Fiorenzo De Reggi spettò inoltre la disposizione generale del campo da gioco, le sistemazioni interne e la distribuzione dei locali sotto le tribune dove erano previste due palestre, di cui una di 1 400 m², che aveva anche corsie per l'allenamento invernale delle corse podistiche, oltre allo studio del medico sportivo, agli spogliatoi, ai servizi igienici e ad alcune abitazioni per gli atleti con camere e soggiorno. Il contratto d'appalto fu firmato nel dicembre 1930 e di esso erano parte integrante il Disciplinare redatto dalla Direzione dei Servizi Tecnici del Comune, l'Estratto dei calcoli di stabilità e cinque tavole di elaborati grafici. Secondo quanto stabilito dal Disciplinare i lavori comprendevano gli scavi di fondazione per i pilastri portanti e la struttura in cemento armato fino alla profondità di 2,50 metri, le opere di fondazione, pilastri, gradinate, mensoloni e solette laterizi della copertura, un solaio per tutta la lunghezza delle tribune delle dimensioni stabilite nei disegni, i solettoni delle rampe delle scale di accesso sia alle gradinate che alla tribuna reale e gli intonaci di cemento ai gradoni.
| Informazioni | |
|---|---|
| Stato | |
| Ubicazione | Firenze Viale Manfredo Fanti 4 |
| Inizio lavori | 1930 |
| Inaugurazione | 13 settembre 1931 |
| Struttura | Pianta a D Struttura in cemento armato |
| Copertura | Tribuna centrale |
| Pista d'atletica | rimossa nel 1990 |
| Costo | L. 6 500 000 |
| Ristrutturazione | 1990, 2013 |
| Costi di ricostr. | 76 000 000 000 L. |
| Mat. del terreno | Erba |
| Dim. del terreno | 105 m × 68 m |
| Area totale | 50 000 m² |
| Proprietario | |
| Progetto | Alessandro Giuntoli |
| Prog. strutturale | Pier Luigi Nervi Gioacchino Luigi Mellucci |




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