Mapei Stadium-Città del Tricolore

Il Mapei Stadium-Città del Tricolore, già stadio Città del Tricolore e prima ancora stadio Giglio, è Con i suoi 23.717 posti il principale impianto sportivo di Reggio nell'Emilia. Situato nella località di Mancasale, a due chilometri dal centro della città, è adibito a uso polivalente, anche se l'attività principale è quella calcistica: è attualmente sede delle gare interne della squadra cittadina, la Reggiana, e del Sassuolo; in passato ha brevemente ospitato anche il Carpi.
È un tipico stadio "all'inglese",con i settori della tribuna e dei distinti molto vicini al campo di gioco, tutti dotati di copertura e di seggiolini con schienale. È riconosciuto come il primo esempio moderno in Italia di impianto di proprietà di un club calcistico, essendo stato costruito sotto l'egida della Reggiana.
Alla sua nascita lo stadio prese il nome di Giglio a seguito della cessione dei diritti di naming all'omonima azienda alimentare. Nel 2012 la denominazione mutò in Città del Tricolore, per poi assumere l'appellativo corrente nel 2013 a seguito dell'acquisizione della proprietà da parte della Mapei.


Sorto ai bordi della periferia nord di Reggio nell'Emilia, l'impianto venne realizzato per l'ormai inadeguatezza del vecchio Mirabello, posto nel centro cittadino e quindi causa di diversi disagi per i residenti.
Fautore principale del progetto, partito nel 1994, fu l'allora amministratore delegato della Reggiana Franco Dal Cin. Il nuovo stadio venne interamente costruito da privati, con una somma di circa 11 milioni di euro: la parte maggiore la misero il Consorzio 2000 e dalla consociata Unieco, e il tutto venne finanziato tramite una formula totalmente innovativa; infatti, buona parte dei soldi furono versati da 1 026 tifosi granata, che sottoscrissero degli abbonamenti pluriennali. Contribuirono poi la Mirabello 2000 e la Cassa Mutua. A questi si aggiunse, inoltre, il contributo, sottoscritto sotto forma di naming rights, della principale azienda lattiero-casearia di Reggio nell'Emilia, la Giglio, da cui il primo nome dello stadio. Ciò rappresentò un'esperienza unica nel panorama nazionale degli impianti sportivi. Lo stadio venne realizzato in meno di otto mesi.

Il Giglio venne completato nel 1995 e consegnato alla Reggiana per disputarvi le proprie partite interne. La gara inaugurale venne giocata il 15 aprile dello stesso anno, quando fu disputato l'incontro di Serie A tra i granata e la Juventus, terminato 1-2. Alla sua inaugurazione il Giglio era un impianto avveniristico e all'avanguardia nel panorama calcistico italiano: erano infatti presenti innovazioni come i tornelli (subito rimossi), un servizio di telecamere a circuito chiuso, e panchine riscaldate con a disposizione una linea telefonica e addirittura un apparato moviola. In tribuna erano presenti palchi con televisori e minibar, e inoltre era stato studiato un nuovo sistema di vendita dei biglietti, simile alla futura tessera del tifoso.
15 novembre successivo, lo stadio fu teatro della finora unica apparizione della Nazionale italiana a Reggio nell'Emilia: la partita fu Italia-Lituania, valida per le qualificazioni al campionato europeo di calcio 1996, e terminò con la vittoria degli Azzurri per 4-0.
Alla fine degli anni 1990 il Giglio è stato inoltre scelto come sede di alcuni spareggi-promozione dei campionati italiani. Nel 1997-1998 l'impianto ha ospitato lo spareggio di Serie B tra Torino e Perugia valido per la promozione nella massima serie; davanti a 19 614 spettatori la formazione umbra ha trionfato ai tiri di rigore contro i piemontesi. Nel 1996-1997 era stata già disputata nello stadio la finale play-off di Serie C2 tra Livorno e Maceratese; i labronici si erano imposti per 3-0 davanti a un pubblico di 15 455 persone, ottenendo la promozione in C1.

La curva "Sud" dell'allora Giglio durante un derby dell'Enza tra la Reggiana e il Parma, 1997

Il 13 luglio 2005 la Reggiana viene dichiarata fallita dal tribunale cittadino. Il 29 marzo 2006 anche la Mirabello 2000, società proprietaria dello stadio e a sua volta controllata dal club calcistico, viene dichiarata insolvente e fallisce a fronte di oltre 700.000 euro di debiti accumulati nei confronti del comune reggiano.Lo stadio quindi viene affidato al curatore fallimentare Adolfo Barbieri, che decide di metterlo all'asta (come tutti gli altri beni della società) per recuperare risorse a favore dei creditori:la prima asta indetta per il 18 marzo 2010, che partiva da una base di sei milioni di euro, è andata deserta e la mancanza di possibili acquirenti ha scoraggiato Barbieri da organizzarne una seconda;soltanto nel maggio 2013 il nuovo presidente della Reggiana, Alessandro Barilli, ha presentato un'offerta al curatore fallimentare che ha bandito una nuova asta per il successivo 5 dicembre.
Nel novembre 2004, dopo quasi dieci anni dall'apertura, l'impianto ha subito delle modifiche rispetto alla configurazione iniziale per l'esecuzione dei lavori collegati al nuovo progetto commerciale I Petali che ha investito l'area. Il risultato di questa ristrutturazione è stata la nascita di un centro ludico-commerciale che concentra attorno al catino dell'impianto lo shopping, servizi per il tempo libero e lo svago abbinato ovviamente al contesto sportivo domenicale. Tutto questo rappresenta quindi un primo, innovativo, esempio in Italia di stadio "moderno", sulle orme di come sono concepiti e gestiti da anni gli impianti dei principali club europei, al cui interno si possono effettuare acquisti di ogni genere e fruire di spazi dedicati alla ristorazione e al benessere, ovviamente mantenendo la prerogativa della presenza del contesto sportivo calcistico. Lo stadio si è dotato adiacentemente alla propria struttura di un centro commerciale e per il tempo libero completo di cinema, ristoranti e negozi di ogni genere. Nella torre settentrionale sorge inoltre un moderno centro fitness distribuito su cinque livelli con centro benessere annesso.
La realizzazione del centro commerciale ha causato una diminuzione della capienza effettiva totale (da 29.380 a circa 25.859 posti, attualmente ridotti a 23.717 per le partite di calcio) a causa di un restringimento delle due curve e del settore dei distinti. Se infatti si osservano le curve si nota che sono asimmetriche per colpa del "taglio" effettuato dalla parte dei Petali. Allo stesso modo se si osservano i distinti si nota che la copertura si estende oltre la fine degli spalti per circa 10 metri da entrambi i lati, infatti originariamente gli spalti erano lunghi quanto la copertura. Nel frattempo, nel 2005 ha avuto termine la sponsorizzazione della Giglio.
Nel 2008 lo stadio ha subìto dei nuovi lavori di ammodernamento per adeguarsi alle nuove disposizioni di legge sulla sicurezza negli stadi varate dal Governo, con l'aggiunta di tornelli e pre-filtraggi agli ingressi; l'allora ministro dell'Interno Roberto Maroni indicò proprio l'esempio dello stadio emiliano come un modello da seguire.
Il 22 novembre dello stesso anno, si è disputato al Giglio il test-match di rugby tra la Nazionale italiana e i Pacific Islanders, terminato per 25-17 in favore di questi ultimi. L'anno seguente, il 12 dicembre si è tenuto nell'impianto l'incontro di Heineken Cup tra Viadana e Ospreys, che ha portato allo stadio 8 500 spettatori.
All'inizio della stagione calcistica 2010-2011 il settore distinti dello stadio, chiuso in passato per motivi di sicurezza e privo dei moderni varchi elettronici negli accessi, è stato riaperto, reso conforme alle disposizioni di legge. L'apertura del settore ha portato la capienza complessiva dello stadio da circa 14 000 a 20 084 posti. Nella stagione 2011-2012 lo stadio viene condiviso dalla Reggiana con il Carpi, in attesa della ristrutturazione dell'impianto carpigiano di Cabassi.
L'11 marzo 2012, a coronamento di una pesante opera di ristrutturazione iniziata nel 2010, in occasione del derby Reggiana-Carpi l'impianto è stato rinominato da Stadio Giglio a Stadio di Reggio Emilia Città del Tricolore per volontà del Comune di Reggio nell'Emilia e della stessa Reggiana; il nuovo nome richiama il fatto storico che vuole la città emiliana patria della bandiera d'Italia. Il presidente del club, Alessandro Barilli, ha comunque chiarito che nonostante il nuovo nome istituzionale, la società è alla ricerca di un nuovo sponsor da legare all'impianto (come già fatto a suo tempo col Giglio). Da notare però che la Newlat, proprietaria del marchio Giglio, ha messo in dubbio la validità del nuovo nome: mentre Comune e club sostengono che la sponsorizzazione ha avuto termine dopo un decennio, ovvero nel 2005, il gruppo caseario sostiene invece che il contratto stipulato nel 1995 prevedeva una durata dell'accordo di cinquant'anni.Quindi, il Tribunale di Reggio Emilia lo ha messo in vendita tramite asta giudiziaria a cura dell'Istituto Vendite Giudiziarie.

Nella stagione 2013-2014 lo stadio torna a ospitare la Serie A, essendo stato scelto dal neopromosso Sassuolo come suo nuovo impianto casalingo; la Reggiana condividerà quindi l'impianto col club neroverde. Il contratto di affitto dello stadio stipulato tra i due club è della durata di due anni, valevole quindi anche per la stagione 2014-2015.
Pur essendo solo in affitto, il Sassuolo ha comunque deciso di ridenominare l'impianto in Mapei Stadium-Città del Tricolore e di avviare un progetto di riammodernamento, con interventi vari al campo di gioco (tra cui innesti di erba sintetica a bordocampo, allungamento delle panchine e aggiunta di tabelloni luminosi).
Il 10 settembre 2013 una commissione composta da rappresentanti dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, Lega Serie A, Questura e Carabinieri di Reggio nell'Emilia ha approvato la richiesta avanzata da Reggiana e Sassuolo di aumentare la capienza dello stadio a 23 717 posti. Quest'operazione è stata fattibile attraverso un nuovo calcolo dei parametri per quanto riguarda le uscite della Curva Nord (settore ospiti) la cui capienza è stata aumentata fino a 4 000 posti; l'altro aumento richiesto riguarda il settore dei Distinti, che passano da 6 100 a 8 000 posti, realizzato mettendo in atto una zona di prefiltraggio utilizzando transenne mobili. Il successivo 3 dicembre sono state presentate due offerte per l'acquisto dello stadio: l'una da parte della Football Properties, società immobiliare creata ad hoc da alcuni imprenditori reggiani, dal comune di Reggio nell'Emilia e capeggiata dal presidente della Reggiana, Alessandro Barilli, e l'altra da parte della Mapei, società di proprietà del patron del Sassuolo, Giorgio Squinzi; è quest'ultima che s'aggiudica in prima battuta l'acquisto dell'impianto (per 3,75 milioni di euro) e che poi, non subendo alcun rilancio,ne diviene proprietaria.
A luglio 2014 hanno inizio ulteriori lavori di rifacimento del terreno di gioco. Oltre a un nuovo sistema di drenaggio, viene installato un impianto di riscaldamento del manto erboso assieme alla posa di zolle ibride naturali-sintetiche. Sono state tinteggiate varie parti dello stadio e delle tribune, così come gli spazi delle zone dedicate all'ospitalità in cui sono stati sostituiti anche gli arredi. Inoltre un nuovo maxischermo è stato installato nell'angolo tra la Curva Nord e i Distinti. Sono infine stati ristrutturati e riarredati gli spogliatoi per garantire un maggior comfort alle squadre.
Dopo aver ottenuto l'assegnazione della finale della UEFA Women's Champions League della stagione 2015-2016, la Mapei ha provveduto ad apportare ulteriori miglioramenti all'impianto: sono stati installati i seggiolini in entrambe le curve (fino ad allora sprovviste) in conformità con il regolamento della UEFA che richiede stadi con posti interamente a sedere. È inoltre stata migliorata anche l'accessibilità alla struttura per le persone diversamente abili. I lavori sono costati 700.000 euro.
Il 12 agosto 2015 in occasione del Trofeo TIM, il Mapei Stadium-Città del Tricolore è stato il primo stadio in Italia a sperimentare la tecnologia di porta]. L'anno dopo, il 26 maggio ha ospitato la finale della UEFA Women's Champions League,e nei giorni seguenti parte della final eight (finale compresa) del Campionato Primavera.
In occasione della qualificazione in Europa League al termine della stagione 2015-2016, il Sassuolo ha provveduto ad apportare ulteriori modifiche alla tribuna principale, all'area hospitality (locali di maggiori dimensioni e creazione di aree lounge), al campo di gioco (eliminazione del fossato tra tribuna principale e manto erboso, arretrando in questo nuovo spazio le panchine in modo da migliorare la visibilità dalle postazioni dei diversamente abili) e all'illuminazione.



Informazioni
StatoItalia Italia
UbicazionePiazzale Atleti Azzurri d'Italia, 1
42124 Reggio nell'Emilia
Inizio lavori1994
Inaugurazione1995
CoperturaTribuna, Distinti
Pista d'atleticaAssente
Costo€ 11 milioni
Ristrutturazione2004, 2010, 2014, 2015
Mat. del terrenoMixto HybridGrass Technology
Dim. del terreno105 m × 68 m
ProprietarioMapei S.p.A.



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